Blue Light e invecchiamento cutaneo

La luce blue (Blue Light), normalmente compresa tra i 380nm ed i 500nm dello spettro luminoso, viene emessa da molti dispositivi elettronici come: telefonini, palmari, computer, ma anche lampade fluorescenti e led (l’illuminazione di molte città si sta velocemente convertendo ai led, che consentono un considerevole risparmio di energia).

L’esposizione a queste radiazioni ha diverse implicazioni, il più conosciuto è sicuramente l’alterazione dei ritmi del sonno (per approfondire: https://www.health.harvard.edu/staying-healthy/blue-light-has-a-dark-side )

Negli ultimi anni si sta approfondendo anche l’implicazione di questa “frequenza” in ambito skin care. Diverse pubblicazioni scientifiche (anche se non hanno ancora fornito “prove definitive”) sembrerebbero indicare che potrebbe interferire con alcune attività cellulari, tipo quelle implicate nella produzione del collagene, che contribuisce a mantenere il derma elastico e morbido

Questi i riferimenti, di alcuni degli studi più conosciuti: 

 

È comunque corretto sottolineare che secondo altri studi (facilmente reperibili in rete, e anche questi “non definitivi”) la luce blue apporterebbe anche degli effetti positivi, aumentando la produzione di setatonina, che aiuta ad influenzare positivamente l’umore.

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