Mintel Re-Connect 2023

Il 31 maggio si è tenuto il Mintel Re-Connect 2023 presso la Tenuta Acquaviva a Brescia. La convention alla quale sono state invitate alcune delle aziende più importanti dei settori alimentare a cosmetico: Fratelli Beretta, Amadori, Giovanni Rana, Chomavis, Faravelli, Res Pharma Gotha ecc. è stata l’occasione per fare il punto sui vari approcci “sostenibili” che le aziende stanno tenendo.

Richard Cope

Richard Cope, Senior Trend Consultant ed autore 2023 del Global Outlook on Sustainability A Consumer Study, ha aperto la conferenza introducendo i concetti di:

  • Responsible ROI, ossia il ritorno dei costi affrontati dalle aziende per diventare più sostenibili
  • How to soft sell sustainability, ossia come vendere “delicatamente” il concetto di sostenibilità

Le azioni che molte aziende stanno attuando per ridurre il consumo di risorse e la loro “impronta” sono molte, ma è necessario riuscire a trasferirle ai consumatori nel modo appropriato, infatti, spesso vediamo che il “percepito” ed il “desiderato” dei clienti va in direzioni opposte.

Il cambio climatico, l’instabilità sociale, che crisi derivate dalla scarsità di cibo ecc. sono tutti fattori interconnessi spiega Richard, come possiamo vedere dal grafico del rischio globale delle interconnessioni, è necessario lavorare su più fronti per scongiurare un effetto domino che spesso si propaga a migliaia di km di distanza.

L’elemento che più di tutti sta dimostrando quanto la situazione sia grave solo gli sconvolgimenti climatici: siccità molto prolungate anche in zone solitamente temperate, forti temporali e/o uragani a latitudini non usuali sono solo alcuni degli esempi. Le immagini, di marzo 2023, della chiesa di Sant Roma a Sau Reservair in Catalonia descrivono il problema in modo più che esauriente.

Durante la siccità
In un periodo normale

La folle corsa dei prezzi delle materie prime alimentari sono un altro di questi “sconvolgimenti” che si stanno intensificando. Nel 2022, l’anno peggiore, l’indice FAO Food Price (FFP) è aumentato di oltre il 14%. Il record l’hanno fatto segnare: il mais con un +24,8% ed il grano con un +15,6%. ma anche la carne (+19,6%) ed i latticini (+11,2%) hanno toccato prezzi cosi alti che non si vedevano dal 1990.

Come già spiegato in precedenza da Richard, tutte questi eventi interconnessi tra loro stanno presentando il conto. Sono sempre di più i consumatori che hanno paura di non riuscire a far fronte alle crescenti spese per il cibo, le case, l’istruzione ecc.

Come sta incidendo la guerra su tutto ciò? Molto e male.. le probabilità di perdita dei raccolti agricoli sono aumentate di 4.5 volte da qui al 2023, e di 25 volte se guardiamo al 2050.

Mintel Re.Connect

Analizziamo adesso l’aspetto più importante: il consumatore medio cosa avverte con maggiore preoccupazione? Se analizziamo gli ultimi tre anni, cresce la paura per:

  • La mancanza di acqua potabile
  • La mancanza di cibo
  • Il cambio climatico
  • La qualità dell’aria

Mentre si attenuano i timori per:

  • L’inquinamento da micro plastiche
  • La diminuzione della biodiversità
  • La deforestazione
  • L’inquinamento chimico dell’ambiente

Di conseguenza le azioni pratiche che il consumatore sta mettendo in atto sono:

  • Riciclo dei packaging
  • Riduzione dello spreco alimentare
  • Riduzione delle spese in fast fashion
  • Acquisto di tecnologia di seconda mano

Tutto ciò, abbinato ai grossi sforzi che stanno facendo le aziende ed i governi va nella direzione giusta, ma il tempo per invertire la rotta è poco..

L’aspetto più curioso è che in qualche modo, fra tanto danni, qualcosa di buono lo sta portando anche la guerra tra Russia ed Ucraina, infatti, nell’ultimo anno la corsa alle energie rinnovabili ha fatto un balzo in avanti del +30% e gli investimenti complessivi sono aumentati del 17% solo nel 2022.

Cosa ne pensa il consumatore?

Questo è il tasto dolente.. purtroppo la sostenibilità non è considerata una priorità, o meglio tutti sappiamo che lo è ma quando compriamo qualcosa non è il “driver” che guida le nostre spese.

Sempre secondo Mintel, ciò che cerca realmente il consumatore è: familiarità del brand, e la qualità.

Vendere la sostenibilità

Questa è l’ unica strada, è inutile investire in sostenibilità se questa non è capita e se non premia nelle vendite..

Ogni brand deve trovare il modo per far si che la propria maggiore sostenibilità sia compresa e porti un tale vantaggio al consumatore. Soprattutto se per questa “sostenibilità” chiediamo un pezzo maggiore.

Cosa succede con i prodotti cosmetici?

Come ci spiega Samantha Dover, Category Director Beauty & Personal Care di Mintel, la situazione è simile, 85% dei consumatori sa che dalle loro scelte dipende il risparmio delle risorse naturali e quindi la salvezza dell’ambiente, è disposto a modificare i suoi consumi, ma non vuole pagare un prezzo troppo alto ne essere preso in giro da abili campagne di comunicazione.

Masstige, questo è il settore che funziona meglio

I prodotti di “lusso democratico” ossia di brand che ad un prezzo giusto propongono un alta qualità, stanno vincendo la sfida.

Spesso le soluzioni proposte sono classiche:

  • Packaging refillable
  • Prodotti in polvere/pastiglie
  • Alta concentrazione di ingredienti naturali
  • Prodotti multiuso

E purtroppo manca ancora qualcosa che incida in modo più sostanziale, qualche soluzione che permette di dire al cliente:

Sostenibilità non equivale per forza a compromesso

Infatti il desiderio del consumatore rimane quello di poter comprare il suo cosmetico preferito, sapendo che impatta molto meno sull’ambiente, senza spendere di più.

Sarà possibile? Sicuramente sì! E sarà l’ unica strada per un cambiamento epocale.. aspettiamo che qualche Brand coraggioso inventi la soluzione, magari in un modo semplice e geniale che ci farà dire: perché non lo abbiamo fatto prima? 🙂

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